Testi

Mal'Aria
Particolarita‘ rivelano fra mille
la solitudine che soffrono i tuoi occhi,
non occorre conoscere il tuo nome,
l'acqua scorre sul tuo corpo di cera.

Una luce scivola nel vuoto,
taglia l'aria il fuoco dei discorsi,
sette donne cercano nel buio
le carte giuste per il loro destino.

Correro‘ sulla scia della tua canzone
e delle guerre perdute,
a che serve comprare regali
se non hai il cervello per giocarci un po'.
Baracche di fango e di cartone
si schiacciano l'una sull'altra
mentre chiudi gli occhi e conti fino a 120
senza aver risposte dal cielo nero.
Per noi comuni mortali, senza tappi alle orecchie,
condannati a lottare....

In mezzo ai palazzoni, nelle strade, dentro ai vicoli bui,
nei deserti poveri di periferia, nella via,
dentro gli autobus.... contro di te.

Ma il tempo e' scoccato e rotolera‘ su un tappeto verde
correndo con gli anni migliori che perdi,
e dormi, dentro l'anima ci sei,
non si torna indietro mai,
proverai a sentire il duro dei pugni.
Io sanguinero‘, ricomincero‘
dalla parte opposta dove batte il tuo cuore,
restero‘ sveglio con te a sognare
albe riflesse sulle marane.


Babilon
Butta il tuo sangue negro
per le strade d'odio e di collane,
scava l'orma del pianto nella carne troppo bianca,
troppo dura per sognare.

Babilon, Babilon.

Scaglia l'eco del tuo vagito
negli angoli di questa terra
che ormai non ti appartiene piu‘.
Tu, che per primo l'hai veduta,
per primo l'hai perduta.

Babilon, Babilon.

Ma sorridi ora.

Babilon, Babilon.


18 sassi
Catene di sale ti tengono i polsi,
parla ancora di citta‘ sante, di falsi amanti, di niente.
Uomini veri non ne hai avuti mai,
nascosto negli occhi il senso di vita che spreme i suoi figli
bruciando sul tempo la rabbia di sempre.

L'angoscia non smette, la noia nemmeno,
la luna stasera sul mare
uccide l'incanto di un torbido inganno;
stavolta non sente ragione,
il fumo che stagna nell'auto.

Domani le foto, parole di fuoco
diranno di errori percorsi scartando la strada dei buoni.
Ti tengono il fianco gli attori di sempre,
veleno dagli occhi di queste comparse,
e` stato bagnato dal suo stesso sangue.

Carogne, fascisti,
le vostre stronzate
stupenda occasione
per mettervi in mostra.
Sfrattati dal tempo, prendete la voce,
cantate la vita, la storia di sempre.

Perduto nel grigio di un cielo d'inverno,
rabbiosa e sprezzante s'affaccia
la lama tagliente di te,
perduto nel niente.


Osso di seppia
Vorrei che dicessi qualcosa, qualcosa di chiaro;
non senti talvolta l'amaro caderti giu'` in gola ?
Costretta dai limiti tuoi
a seppellire sempre e comunque
l'ansia e la voglia di vivere.
Vorrei che dicessi qualcosa, qualcosa di strano;
non senti talvolta l'amaro caderti giu'` in gola ?

Piene le tasche di cicche e di carte,
pezzi di stoffa, colori.
Cantando sul bordo di un'onda salata
le note stonate dal vento.

Deserto li' intorno, ed ossi di seppia,
il fumo di navi lontane si mescola al tuo.
Svanisce nel tuo brutto sogno,
s'affaccia alla porta la nuova follia.

Piene le tasche di cicche e di carte,
pezzi di stoffa, colori.
Cantando sul bordo di un'onda salata
le note stonate dal vento.

Sorridi del tempo passato,
che stupidi a volte gli amici.


Ondarroa
Chi distrugge le tue scelte e‘ un nemico da combattere,
non ti accorgi quando prende il sudore delle tue ossa.

Ma se ti dai una volta sola,
poi non tornerai dalla parte degli oppressi, degli ingenui,
dei bastardi, dei senza potere, senza eta‘.

Ti fa credere che sia onesto lavorare e guadagnare,
ma poi t'abbandona nel piu‘ nero dei dolori se sei solo
e non ce la fai.

Ma se ti dai una volta sola,
poi non tornerai dalla parte degli oppressi, degli ingenui,
dei bastardi, dei senza potere, senza eta‘.


Saltarello
Rapite notti chiare,
castelli infranti contro i no dei "giusti",
e intanto scende giu‘ l'atmosfera di staticita‘.
Casti alibi costruiti, marciscono di fronte
al tuo sogno di voragine di cielo.

Frasi da ascoltare, alberi bruciati
col nome tuo scolpito come un fiore.
Ma stai al mio fianco, cancella quello sguardo
dal corpo tuo che ingoia ancora fiato,
fiume di carta che arde in autobus.

E cancella il giorno, la tua scia e non ti puoi fermare,
nemmeno un cane che mi aiuti anche se sto a gridare,
nessuno ha visto ne‘ sentito la citta‘ cadere,
nessuno ha visto ne‘ sentito la citta‘ cadere.


Acqua di fuoco
Attraverso le lamiere e i binari della strada
brucia il vento sulla pelle, stringe il nodo della gola.
Come dentro una spirale la paura d'esser soli,
dopo il giorno viene il buio, si scatenano le iene.
Ecco il tempo dei tre soli, toglie sabbia dalle rocce,
fa del tuono un animale che si insabbia nella mente.
Gioca un bimbo con la terra che gli tolgono dagli occhi
ha rubato la sua storia dalla storia della gente.

Impazzita di dolore tra fucili e acqua di fuoco,
luce chiara per vedere nel profondo dei tuoi occhi,
ma non vedo ancora bene se sei falso oppure vero,
non importa il mio colore, mi ripeti ancora adesso,
ora che dovrei sapere che mi vuoi solo sfruttare,
passa il tempo senza tempo e lo devi rallentare.

Senza neanche avere il tempo di gridare la condanna,
tocca a te fare giustizia di una specie maledetta,
urlerai alla tua luna, scorrazzando nella nebbia,
verso il centro della storia, dove dicono che vale
zero la tua vita, zero la tua vita, zero la tua vita.